Il Cammino d’Etruria mette in contatto due tra le più importanti città etrusche: Volterra e Chiusi. In mezzo, paesaggi incomparabili e altri antichi insediamenti. Si parte dalla fitta foresta di Berignone e di Tatti (riserva naturale), si va verso la Montagnola senese (sito di interesse comunitario) nei Comuni di Casole d’Elsa e Sovicille, per arrivare nella Val di Merse e nelle Crete senesi. Per raggiungere la meta si transita dalla Val d’Orcia. Un assaggio della Val di Chiana avviene attraverso i territori di Trequanda e Montepulciano. Quindi, dopo aver superato Pienza, si incontra di nuovo nella riserva naturale di Pietraporciana nei comuni di Chianciano Terme e Sarteano.
Ci si immerge un paesaggio pluristratificato, dove la storia e le trasformazioni del territorio sono percepibili al visitatore passo dopo passo, pedalata dopo pedalata. Il filo conduttore è la civiltà etrusca e le evidenze che questo grandioso popolo ci ha lasciato, partendo dalle sepolture. Dalla necropoli del portone (Volterra), il tumulo di Mucellena (Casole d’Elsa), la necropoli di Dometaia (Colle di Val d’Elsa) e la necropoli di Malignano (Sovicille) il legame non si dissolve e continua fino alla necropoli di Poggio Pinci (Asciano), alla tomba della quadriga infernale (Sarteano) la necropoli di Tolle (Chianciano Terme ) e le numerosi necropoli di Chiusi. I Musei (almeno uno per ogni Comune citato) conservano con straordinari reperti, nonostante le numerose cessioni del passato. Ovviamente, il cammino è costellato da testimonianze di altre epoche: pievi e castelli medievali, ville e romitori rinascimentali.
Il connubio tra natura e storia, architettura e arte ben si collega con le tradizioni che si sono tramandate fino ai giorni nostri e con le eccellenze enogastronomiche: ogni dettaglio, qui è una eccellenza. Questo viaggio è fatto di scoperte e di esperienze da condividere.