I lettoni parteciparono in massa alla rivoluzione, ma una volta liberati dal giogo zarista se ne andarono per la loro strada. Nel 1918 venne proclamata la Repubblica di Lettonia: dopo sette secoli di dominazione dei cavalieri teutonici, di feudatari prussiani, nobili svedesi, polacchi, lituani e russi, il paese ottenne l’indipendenza. Il risveglio della coscienza nazionale rasentò l’euforia: i lettoni iniziarono a parlare e a leggere in lettone. Le presse della Jānis Roze non si fermavano mai: la libreria vendeva pile di leggende popolari e di opere teatrali. I lettoni adorano il teatro e per la prima volta potevano mettere in scena drammi nella loro lingua. L’economia del paese andava a gonfie vele. L’antica città anseatica e portuale di Riga divenne un centro produttivo e industriale di prim’ordine. La macchina fotografica Minox fu inventata qui e la produzione in serie di treni e tram elettrici ebbe inizio sulle rive della Daugava. Per dare nuovo impulso alla tecnologia e al commercio c’era bisogno di una classe dirigente con un alto livello di istruzione: nel 1935 in Lettonia c’erano 30,4 studenti universitari ogni diecimila abitanti, contro i 20,8 della Francia e i 16 della Gran Bretagna. E quegli studenti compravano i libri da Jānis Roze. (…)
Tratto dal racconto Il libraio di Riga, contenuto nel volume Anime Baltiche, di Jan Brokken (Iperborea)
Interno della Great Amber Concert Hall Latvian Nationwide Song and Dance La Biblioteca Nazionale di Riga
La lettura è tra gli interessi principali della Lettonia, plasticamente dimostrato dall’imponente Biblioteca nazionale della Lettonia, nota anche come “castello di luce”. L’architettura avveniristica è lo specchio di un Paese tecnologicamente avanzato (tutti usano Internet), particolarmente sensibile al suo patrimonio culturale e, soprattutto, alla musica. Tant’è che Wagner scriveva alla moglie: «Riga è uno dei posti più belli al mondo, per me, soprattutto perché ci guadagno». Battuta sui soldi a parte, il compositore tedesco aveva ragione. Riga è bella, ma anche gli altri piccoli centri di un minuscolo Paese si fanno notare. E la musica è un meraviglioso filo conduttore. Lo dimostra il Latvian Nationwide Song and Dance, festival che ricorre ogni cinque anni, al quale partecipano circa 40mila persone, metà dei quali cantano e l’altra metà danzano. L’Unesco lo considera un capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità. La prima edizione risale al 1873, a conferma della diffusione di cori. In Lettonia tutti imparano, fin da piccoli, a suonare gli strumenti e a cantare, tant’è che si è perso il conto delle canzoni tradizionali. Partendo da questa evoluta formazione di base, molti finiscono per entrare in orchestre e cori di altissimo livello. Un riferimento, a Riga, è l’Opera nazionale lettone, Teatro nazionale Lettone. Da settembre a giugno qui si celebra la musica sotto ogni forma: un cartellone invidiabile tra lirica, capolavori antichi e moderni, classici internazionali, composizioni originali, danza e spettacoli per bambini. Il Teatro, in occasione di concerti, è preso da assalto da appassionati da tutto il mondo. L’edificio neoclassico che lo ospita è anche la sede del Balletto della Lettonia. Altro riferimento, con un cartellone altrettanto ricco è il Teatro nazionale Lettone. Siamo nel cuore antico di Riga che porta alle sue spettacolari piazze, alle chiese e ai palazzi curiosi, come quelli legate alle corporazioni. Tra questi, la Grande Gilda non è immune alla musica: le sue sale trecentesche vengono usate per i concerti dell’Orchestra filarmonica statale della Lettonia, alla quale è dedicato il parco adiacente. Non è un caso che la Lettonia abbia realizzato palazzi della musica di recente a Cēsis, Rēzekne, Ventpils (dove si colloca il più grande pianoforte del mondo), mentre nel parco Gauja c’è un padiglione che amplifica il suono della natura. Straordinaria è Great Amber Concert Hall di Liepāja, che ricorda nella forma è nel colore esterno la resina fossile, qui assai diffusa. A Jurmala, la “Viareggio” locale, c’è un’altra storica sala da concerti. Si sprecano i festival a tema: a giugno, riga ospita il Festival della musica d’organo, mentre nel castello della cittadina di Bauska, a luglio, c’è quello dedicato alla Musica antica. Un festival dell’Opera si volge sempre a luglio a Sigulda. Verso ferragosto c’è quello del rock a Liepāja (il Liepājas Dzinttars) e la rassegna sulla Musica sacra di Anglona, piccolo Comune ma con una maestosa basilica.